Ho letto 701 commenti sotto a un post di un leghista bresciano
e ho trovato proprio ciò che mi aspettavo di trovare.
È un problema serio.
Qualche giorno fa mi sono imbattuto nell’ormai famoso video di Brumotti a Brescia, dove l’inviato di Striscia la Notizia visita una “piazza di spaccio” della città e viene aggredito dai presunti spacciatori.
Il video ha ormai fatto il giro di tutta Italia ed è stato prontamente ripreso dai politici della destra bresciana, tra cui Fabio Rolfi, già vicesindaco di Brescia sotto la giunta Paroli.
È proprio qui che il video di Brumotti viene trasformato da una denuncia sociale spettacolarizzata a un attacco al sindaco di brescia, Emilio del Bono, reo di non proteggere a dovere i suoi cittadini.
Con il contesto chiaro, voglio soffermarmi su un altro punto, legato più alla comunicazione: i commenti sotto il post Facebook di Fabio Rolfi.
701 commenti di persone che sono in disaccordo con Rolfi, che supportano la sua tesi, che esprimono considerazioni generiche sullo stato attuale dell’Italia e altri che, invece, auspicano una morte crudele per queste “risorse boldriniane”.
Di seguito trovate alcuni dei commenti incriminati, come esempio; ciascuno di questi è il linkato al commento originale, per andare a vederlo direttamente sulla pagina ufficiale di Fabio Rolfi.
(L’articolo continua dopo i commenti, skippatene pure un po’)
- “Ma quella puttana che urla ma che cazzo vuole un calcio in faccia anche a lei su su!”
- “W l’America con un po di ferro risoluzione definitiva”
- “oggi caccia al negro!!! Brusomel!”
- “una bella dittatura farebbe bene”
- Cristo!! Ci vorrebbe qualcuno tipo Charles Bronson nel “giustiziere della notte” che ne ammazza a carrettate di ste soggetti… Figa se godrei…
- Seddia elettrica
- Inceneritoreeeee
- Scendere noi bresciani con mazze,in 24 ore facciamo piazza pulita
- In risposta al commento precedente: questa sarà l’unica maniera di riprenderci la nostra libertà di poter camminare nelle strade. Non vedo l’ora che qualcuno organizzi delle squadracce intorno alla Stazione Centrale per potervi partecipare
- Una bella manganellata nelle ginocchia ..e via la rotula al fenomeno ..poi vedi che forse nn va piu a spacciare ….siamo al degrado totale
- In risposta al commento precedente: io lo userei al posto del ferro come rinforzante dei piloni di cemento per i ponti, con le scarpe che escono fuori tanto per ricordare la fine a chi si azzarda
- Ma non si possono dargli fuoco come si faceva una volta ad austwiz
- Sparate a vista!!!
- bravo Brumotti…ma al posto della telecamera ci vorrebbe una mitragliatrice…punto
- Inceneritore gratis per ste merde.
- Chiudi la testa dello spacciatore jn mezzo allo sportello della macchina e poi chiami la polizia
- Napalm come se piovesse
Cosa voglio dimostrare con questa carrellata di insulti, minacce e frasi da denuncia alla polizia postale? Che esiste l’odio online? Sarebbe come scoprire l’acqua calda.
No, con questo breve articolo vorrei porre luce sulla responsabilità degli amministratori di una pagina pubblica di moderare i commenti presenti sotto ai loro post.
Non è accettabile che vengano lasciati non moderati, pubblici, visibili, senza segnalarli né alla piattaforma né alle autorità. Lasciare un commento dove si suggerisce di uccidere/perseguitare degli esseri umani, potrebbe essere visto come approvazione di tale pratica; l’assenza di condanna rappresenta una forma deviata di silenzio assenso per il quale una determinata pagina pubblica decide che è opportuno lasciare sui propri social un contenuto del genere, senza prendere provvedimento alcuno.
La questione è semplice: le pagine pubbliche sui social vanno considerate responsabili per i contenuti che i loro utenti pubblicano/condividono/commentano sotto i loro post?
Per me, la risposta rimane sì: c’è una grossa differenza tra l’esprimere le proprie opinioni e l’incitare alla violenza, se non alla persecuzione e all’uccisione, di esseri umani. Certi commenti non dovrebbero avere il minimo spazio nella nostra società.
Il tema della responsabilità del moderare i commenti è ampio, ma nella mia visione deve ricadere sulla pagina stessa: non esistono scuse di mancanza di tempo/risorse per moderarli; pubblichi un contenuto e sei responsabile della reazione che le persone avranno a quel contenuto, soprattutto se rappresenti le istituzioni.
Che ne dici Fabio, iniziamo a moderare qualcuno di quei commenti?